Con l’arrivo di agosto, Macro entra in letargo per qualche tempo e io mi appresto a migrare verso climi più clementi.
Spero che la pausa mi ricarichi per l’autunno, cosa da tornare con una Macro capace di raccontare il mondo in modi sempre più profondi e originali e di distinguere in modo ancora più chiaro i segnali dal rumore.
Intanto, come ho fatto l’anno scorso di questi tempi, vi lascio con alcuni consigli di lettura (più un bonus di ascolto).
Philip Mirowski, Edward Nik Khan - The Knowledge We’ve Lost in Information (Oxford University Press)
Comincio dal libro più “difficile” di questa lista (e ultima lettura in ordine cronologico). È la storia di come, a partire dal dopoguerra, i concetti della cibernetica e della teoria dell’informazione hanno trasformato il modo di concepire il funzionamento dell’economia da parte degli economisti (neo)liberali, portandoli verso un feticismo del “mercato” che ha ben poco di liberale e soprattutto di razionale. Per gli amanti di storia delle idee e di dibattiti sui presupposti filosofici delle politiche economiche (e non solo).
Francesca Balestrieri, Luca Balestrieri - Tecnologie dell’impero. AI, quantum computing, 6G e la nuova geopolitica del potere (Luiss University Press)
Ho avuto il piacere di conoscere uno degli autori del libro, Luca Balestrieri – un passato da alto dirigente “tecnico” in Rai e papà dell’altra autrice, la matematica Francesca – durante il tour di presentazione del mio libro. Oltre a essere una persona umanamente di grande valore, Luca è anche preparatissimo sugli argomenti che affronta e questo libro, una carrellata su tutte le tecnologie che determineranno il potere nel prossimo futuro, lo conferma.
Tonio Andrade - The Lost Colony: The Untold Story of China's First Great Victory over the West (Princeton University Press)
The Lost Colony è un saggio di storia che si legge quasi come un romanzo di avventura. La storia peraltro è di quelle importanti. Ovvero le peripezie attraverso cui, nel Seicento, i coloni europei, in particolare olandesi, vennero scacciati dall’isola di Formosa/Taiwan (il nome che le avevano dato ancora prima i portoghesi) ed essa entrò nella sfera d’influenza dell’impero cinese. Una vicenda le cui conseguenze – visto che parliamo di Taiwan – arrivano fino ai giorni nostri.
Henry Farrell, Abraham Newman - Underground Empire: How America Weaponized the World Economy (Penguin)
Cosa significa davvero “avere potere” oggi? Dimenticate le armi, le fonti energetiche o simili… il potere, sostengono gli autori di questo libro, è di chi gestisce, e può modificare a proprio piacimento, le strutture finanziarie globali, da intendersi tanto come sistemi normativi quanto come infrastrutture tecnologiche vere e proprie (i cavi da cui passano i pagamenti internazionali etc). Ebbene da decenni questo potere lo hanno sopratutto gli Stati Uniti. I quali però, a detta degli autori, ne hanno spesso abusato, col risultato di spingere potenze rivali (Russia e Cina in testa) a cercare di trovare sistemi alternativi all’infrastruttura degli USA.
Quinn Slobodian - Il capitalismo della frammentazione (Einaudi)
Un viaggio affascinante (e inquietante) attraverso esperimenti contemporanei e storici di deregolamentazione economica, dalle zone economiche speciali in Cina agli enclave a tassazione zero promosse da miliardari libertari in tutto il mondo. Slobodian (già autore dello splendido Globalists) illumina le tensioni tra questi esperimenti di mercato radicale e le crisi democratiche, sollevando interrogativi cruciali sull'equilibrio tra libertà economica, commerciale e fiscale e sostenibilità sociale delle democrazie.
E se vi avanza spazio in valigia…
Cesare Alemanni - Il re invisibile. Storia, economia e sconfinato potere del microchip (Luiss University Press)
Maggiori informazioni qui e qui.
Nicolo Porcelluzzi - Sonar (Il Post, 2023)
Esco un po’ dal seminato degli argomenti di cui di solito si occupa Macro per consigliarvi questo audio-documentario, Sonar, che a prima vista parla del linguaggio dei cetacei ma in realtà contiene, racconta e diventa molte altre cose. Lo ha realizzato un caro amico, Niccolò Porcelluzzi, che oltre a essere un bravissimo scrittore e giornalista è una delle due menti dietro alla splendida newsletter Medusa.
Grazie dottore, buone ferie. Ho ascoltato Sonar, bellissimo podcast come bellissime sono le creature "aliene" al centro della trattazione.
Io non riesco a leggere in lingua inglese in scioltezza ma apprezzo la sua selezione. Mi pare che lei nei suoi libri e così le letture che sceglie siano una ricerca dei flussi che, più o meno sotto traccia, plasmano i rapporti di forza nel mondo (i cavi sottomarini, i microchip, i commerci, le idee).
Soprattutto il primo libro della serie proposta, che sarebbe oltre la mia portata anche fosse in italiano, mi ha ricordato una domanda cui nessuno mi ha mai dato risposta e approfitto della sua benevolenza per porgliela.
Il fatto che il capitalismo non abbia sollevato dalla povertà ampie fasce della popolazione dei paesi non sviluppati e che, negli ultimi anni, siano aumentate differenze e rabbia in quelli sviluppati è, secondo alcuni, prova di un fallimento sistemico del sistema economico-finanziario capitalistico ; secondo costoro se ne esce solo con un sostanziale cambio di paradigma (auguri, non saprei come…).
Secondo altri le evidenti differenze di efficacia sono legate a fattori contingenti legati a eredità storiche difficili da modificare, quindi sono fattori locali a inficiare l’efficacia e quindi aggiustamenti difficili da implementare ma possibili possono migliorare il sistema.
Chi ha ragione? Grazie