Macro | Micro #3 🟢 I piccoli aiutanti di Nvidia, la tirannia dei numeri e la mamma di Musk 🟢
Letture del fine settimana.
Bentornati. Questa è la terza Micro, la rubrica settimanale che pubblica una breve selezione di link a cose interessanti che ho letto, visto, ascoltato questa settimana.
Prima una piacevole “notizia” che riguarda il mio lavoro e ovvero che il mio ultimo libro, Il re invisibile, è stato incluso nella lista dei migliori titoli del 2024 dal mensile GQ. Grazie a chi lo ha scelto. Grazie a chi lo ha letto e a chi lo leggerà. Cominciamo.
Pale sì, ma anche picconi
In questi anni di crisi e sconvolgimenti, una delle poche certezze è stata la costante crescita di capitalizzazione e notorietà del verde, il colore del logo di Nvidia (oltre che del tormentone brat). Come racconto nel mio libro, e ancora più di recente nella mini-serie di articoli “Stati della computazione” qui su Macro, le GPU di Nvidia sono il pezzo di hardware fondamentale per il calcolo parallelo richiesto dall’addestramento delle intelligenze artificiali.
Come nel Klondike, durante la corsa all’oro, gli unici che fecero davvero i soldi furono i produttori di pale, più o meno lo stesso accade oggi con la corsa all’AI. Nvidia è quella che produce le pale migliori ma così come per trovare l’oro servivano anche setacci, picconi e altri strumenti, lo stesso vale per le GPU e così, di recente, stanno venendo alla luce le storie di alcune delle altre aziende che svolgono un ruolo decisivo nello stack della computazione AI (spesso, non a caso, complementare alle funzioni di Nvidia e parte del suo ecosistema).
Una di esse è quella del produttore di chip di memoria sudcoreano SK-Hynix, il cui CEO, Chey Tae-won, è un personaggio interessante (come lo è la storia dell’azienda).
Un recentissimo numero di “Tech Daily” di Bloomberg gli ha dedicato un breve profilo che è anche un piccolo spaccato del clima di grande “entusiasmo” culturale che in Asia circonda il mondo dell’innovazione hardware e dell’ingegneria elettronica (confrontatelo con il pressoché assoluto silenzio italiano in merito a questi temi, e capite perché il mondo sta girando in una certa direzione).
I chip all’avanguardia per l’intelligenza artificiale hanno moltiplicato il valore delle azioni di Nvidia Corp., trasformando il co-fondatore e CEO Jensen Huang in una star globale. Meno nota, ma altrettanto significativa, è stata l’ascesa di Chey Tae-won, presidente del gruppo SK in Corea del Sud. La sua SK Hynix Inc., produttore di memorie che per lungo tempo ha operato all’ombra di Samsung Electronics Co., è diventata un partner chiave di Nvidia nella fornitura di chip di memoria avanzati ad alta densità.
Il flusso di denaro che Nvidia ha sbloccato ha reso SK Hynix e Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. i principali beneficiari dell’intelligenza artificiale in Asia.
Per Chey, è stato un periodo di trasformazione. Meglio conosciuto come "Tony" nei circoli internazionali, il miliardario ha attraversato il mondo incontrando leader del settore come Huang, il CEO di Microsoft Corp. Satya Nadella e il capo di OpenAI Sam Altman. […]
Si tratta di una grande ripresa rispetto alle sue difficoltà legali di un decennio fa, quando fu condannato per cattiva gestione dei fondi e scontò una pena in carcere — un’esperienza che sembra essere quasi un rito di passaggio tra i leader aziendali coreani, inclusa l’erede di Samsung, Jay Y. Lee. Chey stesso è nipote del fondatore del gruppo SK.
Chey si è immerso nel ruolo di evangelista dell’AI, parlando apertamente delle sue promesse, così come dei rischi e dei dilemmi. Spesso si interroga su quale sia l’investimento giusto nella costosa competizione globale per la leadership nell’AI. Il suo stile di parlare a braccio contrasta nettamente con quello di altri magnati coreani, che evitano la pubblicità quanto più possibile. […]
Non ho potuto fare a meno di ricordare il nostro ultimo incontro di oltre dieci anni fa, a Davos, in Svizzera, durante il World Economic Forum. Facevo parte di un piccolo gruppo che cenava con Chey, che all’epoca sembrava stanco e spento, e parlava poco.
Vederlo parlare sul palco questa volta, mentre mostrava la sua rete globale di amici tra i giganti della tecnologia, è stato come assistere a una reinvenzione di sé stesso. […]
La rinnovata fiducia del presidente riflette la turbolenta storia di SK Hynix. Chey fece una scommessa altamente rischiosa acquistando Hynix, gravata dai debiti, nel 2012. Contro il parere dei suoi dirigenti, il capo del gruppo SK, attivo dal petrolio alle telecomunicazioni, presentò un’offerta all’ultimo minuto ai creditori di Hynix, che avevano fallito due tentativi precedenti di trovare un acquirente. Alcuni pensavano che Chey fosse impazzito.
Hynix ha le sue radici nel gruppo Hyundai, iniziando come Hyundai Electronics Co. nel 1983. È passata di mano più volte, incluso durante la crisi finanziaria coreana alla fine degli anni '90, quando il governo impose ai grandi conglomerati di scambiarsi attività tra loro. Poi, un forte calo dei prezzi dei chip di memoria portò l’azienda in rosso e i creditori ne presero il controllo.
Dopo l’acquisizione, SK ha investito miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. La decisione più cruciale è stata continuare a sviluppare la memoria ad alta larghezza di banda (HBM) in un momento in cui i dirigenti di Samsung non consideravano questa tecnologia una priorità e avevano praticamente sciolto il loro team HBM.
Quando OpenAI ha lanciato ChatGPT alla fine del 2022, scatenando una frenesia di domanda per gli acceleratori AI di Nvidia, SK Hynix era pronta a cogliere l’occasione. L’HBM è essenziale per massimizzare il potenziale di quei chip AI, e SK Hynix è stata scelta come fornitore principale da Nvidia. Il valore dell’azienda coreana è salito a 117 trilioni di won (84 miliardi di dollari), con un aumento di oltre il 110% dall’inizio del 2023. È diventata la seconda azienda più preziosa della Corea del Sud.
Samsung è ancora tre volte più grande e dispone di risorse molto maggiori, con la sua tecnologia HBM in via di approvazione da parte di Nvidia. Nel frattempo, Chey e SK Hynix stanno consolidando il loro vantaggio.
Il produttore di memorie più piccolo offre più bonus e vantaggi rispetto a Samsung per motivare i dipendenti attuali e attirare talenti dall’azienda più grande, che quest’anno ha affrontato scioperi e una serie di battute d’arresto tecnologiche. Gli ingegneri di SK Hynix dicono con orgoglio, allineandosi al presidente rinvigorito, che HBM sta per “Hynix’s Best Memory”.
Nuove “tirannie dei numeri”
Un’altra storia interessante, all’interno dell’ecosistema Nvidia, è quella di Mellanox, un’azienda israeliano-americana, fondata nel 1999 e acquistata nel 2019 da Nvidia per 6.9 miliardi, la cui storia è raccontata all’interno dell’ottimo, e consigliatissimo, Geopolitica dell’intelligenza artificiale di Alessandro Aresu che alla vicenda (purtroppo tragica) del suo fondatore ha dedicato anche un lungo thread sul suo profilo di X.
Di Mellanox, e del problema della latenza e delle connessioni all’interno dei grandi stack della computazione, avrei voluto scrivere anche in “Stati della computazione” ma avrebbe aperto una parentesi troppo lunga.
Quello che mi pare interessante è come oggi questi temi di interconnessione tra componenti e protocolli, ripropongano, soltanto a un livello macroscopico e molto più avanzato tecnologicamente, problemi simili a quelli (la cosiddetta “tirannia dei numeri”) che a fine anni Cinquanta portarono alla nascita del “circuito integrato monolitico” in luogo di semplici sistemi di interconnessione tra singoli transistor.
Qui un altro thread sulla questione.
Mamme influencer
Intervallo: la mamma di Elon Musk, la modella e guru delle diete Maye Musk, sta diventando una enorme celebrità in Cina. E c’è da chiedersi: con tutte queste affinità con la Cina (v. ultima Micro), come se la caverà Elon con le idee di Trump in merito?
Hong Kong, again
Infine vi ricordo che questa settimana mi sono occupato di Hong Kong, della posizione del futuro Segretario di Stato americano, Marco Rubio, in merito, e di come l’ex-colonia britannica potrebbe sostituire Taiwan come principale fronte dello scontro tra USA e Cina (e di ciò che questo significherebbe in termini di filosofia politica).
Una breve citazione che encapsula il tema dell’articolo:
Entrambi i luoghi – Hong Kong e Taiwan – sono stati resi dalla tumultuosa Storia cinese degli ultimi due secoli e mezzo, due potenti catalizzatori delle tensioni tra Stati Uniti e Cina.
Tuttavia essi esprimono anche significative differenze strategiche e simboliche. Differenza che riflettono tanto la loro specifica vicenda – la zona franca commerciale di Hong Kong e la ricca storia di pianificazione industriale e tecnologica di Taiwan – quanto le differenti idee di America e di politica estera che democratici post-globalisti e repubblicani MAGA tendono oggi a incarnare.
Se siete nuovi da queste parti, io mi chiamo Cesare Alemanni. Mi interesso di questioni all’intersezione tra economia e geopolitica, tecnologia e cultura. Per Luiss University Press ho pubblicato La signora delle merci. Dalle caravelle ad Amazon, come la logistica governa il mondo (2023) e Il re invisibile. Storia, economia e sconfinato potere del microchip(2024).
Grazie!!! Un post di Macro su Mellanox sarebbe fantastico!!